La polenta come si faceva una volta…

di Marta

Un bel piatto di polenta oggi è una portata ricercata e molto amata, e pensare che un tempo era il cibo dei poveri e dei tempi di carestia. Se giri per l’Italia, trova infiniti modo di fare la polenta e anche infiniti tipi da quella sottile di Verona a quella alta e compatta che si mangia in Trentino, a quella molle e piatta di Vicenza, che più si avvicina alla nostra.

Non è facile cuocerla bene, un metodo è questo.

Oggi sono in pochi a rispettare le regole di cottura originarie, e tu lo sai come si cuoce la polenta tradizionale?

Ci vogliono un fuoco di legna, un paiolo di rame, della farina di granoturco e braccia robuste e pazienti per mescolare a lungo con un grande cucchiaio di legno.

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Sul fuoco vivo del focolare mettere un caldaio di rame acqua abbondante di acqua salta. Appena alzato il bollore, prendi con la mano sinistra un pugno di farina di granturco, e versarla a pioggia sull’acqua mentre giri con un cucchiaio di legno a mano destra, in senso orario, lentamente, in continuazione in modo che non si formino grumi. Fai cuocere per circa un’ora fin quando la polenta non si staccherà dalle pareti del caldaio.

Di certo è il condimento a fare la differenza e dare il gusto deciso a questo piatto della tradizione marchigiana e in questo caso avete solo l’imbarazzo della scelta.

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Immaginati una famiglia, non quelle di oggi dove se tutto va bene sono al massimo in 4 o 5, immaginati quella famiglia patriarcale di tanti anni fa dove le bocche da sfamare erano tante, e spesso non c’era abbastanza cibo per tutti. Immaginati quella polenta versata ancora fumante nella spianatoia e la gara della fame quella dei commensali per conquistare le parti più condite e gustose, i “cicci” (la carne), che di regola era solo  nella parte centrale.

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La polenta marchigiana di Cesare Peruzzi quadro esposto a Palazzo Buonaccorsi Macerata

Questa immagine, così come i racconti della nonna li ricordo con tanta nostalgia, così come quel passato duro da affrontare, pieno di sacrifici ma dove si era tutti più vicini e sorridenti.

Concludo con un saggio e simpatico proverbio popolare:

“Chi magna la pulenta e beve l’acqua, alza la gamma e la pulenta sgappa…”

 

Lascio a te la simpatica e divertente traduzione…

Vuoi conoscerne altri di detti e proverbi che racchiudono la saggezza popolare? E allora cosa aspetti corri a leggerli nella mia simpatica rubrica Detti e Proverbi in dialetto marchigiano, se invece vuoi conoscere alcune delle ricette della tradizione marchigiana e non solo clicca qua.

Ti lascio ancora un consiglio e un indirizzo da non perdere, se vuoi una polenta come quella di una volta passa a Cingoli in via Valcarecce, 2 (Località Molino Nuovo) troverai un mulino che risale al 1500, ma è funzionante ancora oggi e pensa viene azionato ad acqua.

Oggi sono i tre fratelli Bravi, Andrea, Ubaldo e Francesco che lo rendono funzionante ed attraente come un tempo e lo custodiscono come un tesoro prezioso. Nel mulino è possibile anche acquistare le loro farine, ma se intanto sei curioso e vuoi conoscere più da vicino il Mulino Bravi leggi qua ->Lo storico Mulino a pietra di Cingoli!

molino a pietra azionato ad acqua

Curiosità

Devi sapere che ogni anno nelle domeniche di alcuni mesi invernali ad Arcevia si ci riscalda con la polenta. E si perché proprio a questo piatto tipico viene dedicata una manifestazione che si chiama “Una domenica andando a polenta”.

La manifestazione  nata nel 2006 per promuovere il primo raccolto del mais ottofile di Roccacontrada e per valorizzare la Terra di Arcevia. Tanti ristoranti del territorio cucineranno menù a base di questo tipo di polenta, accompagnati da altri prodotti tipici delle Marche: dal formaggio di fossa al tartufo, dalla sapa alla mela rosa.

Insomma un’occasione davvero ghiotta per visitare luoghi fantastici (come ad esempio Loretello uno dei 9 castelli di Arcevia) e degustare piatti deliziosi.

Una domenica andando a polenta programma 2018

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Loretello uno dei 9 castelli di Arcevia

Ora ti saluto e metto il caldaio (lu callà in dialetto locale) sul fuoco che stasera voglio preparare una polenta speciale e provare a rivivere insieme alla mia famiglia l’atmosfera speciale di una volta intorno alla spianatoia. A te auguro buon appetito e se vuoi rimanere sempre aggiornato sulle delizie della tradizione marchigiana e non solo seguimi su Facebook (clicca mi piace) e iscriviti alla mia newsletter.

 

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