L’ABC di Macerata

di Marta

L’ABC di Macerata

Vuoi conoscere questa città dalla A alla Zeta?

E allora cosa aspetti, vieni con me…

Ecco qua, bastava un gioco per mettermi a scrivere!

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L’abecedario di Macerata

A come Abbazia di Fiastra

L’Abbazia di Fiastra, a pochi Km da Macerata, è un luogo che profuma di storia oltre ad essere una riserva naturale, un luogo da non perdere. Consigliatissima una sosta in questo angolo di paradiso per riposare corpo e spirito.

Leggi anche -> Un picnic speciale all’Abbazia di Fiastra

 

B come Basilica

La Basilica della Madonna delle Misericordia è una piccola chiesa, una bomboniera davvero unica nel suo genere. Si racconta che la Chiesa sorse proprio nell’agosto del 1447 quando fu eretta in una sola notte, con fede e amore dagli abitanti del luogo, una cappella, per devozione alla Madonna e voto del Comune contro la peste, sconfitta grazie all’aiuto della Vergine, ancora oggi tanto venerata dai tutti i maceratesi.

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Il meraviglioso altare della Basilica

C come Civitas Marie 

Il 15 novembre del 1952 il Consiglio Comunale di Macerata, a seguito di una petizione popolare, fece ripristinare sulla facciata del Comune l’immagine di Maria e l’epigrafe Civitas Marie che rafforza la grande devozione dei maceratesi alla Madonna della Misericordia.

D come Dialetto

Il dialetto maceratese è alquanto divertente e bizzarro. Se ne vuoi conoscere qualche proverbio fonte di saggezza e vuoi sorridere un po’ ti rimando alla mia rubrica Detti e Proverbi Marchigiani

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E come Eneide

La sala Eneide di Palazzo Buonaccorsi è un’opera d’arte assoluta e che lascia ogni visitatore a bocca aperta. Luogo di rappresentanza dell’intero palazzo, la sala è rivestita di lastre di travertino e pezzi di diaspro, è racchiusa da dodici portelloni decorati con i segni dello zodiaco e da due grandi porte.

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F come Fonte Maggiore

Fonte Maggiore si trova nella zona delle “Fosse”  nella via omonina, poco fuori dalle mura cittadine e rappresenta un concentrato di storia e tradizione. Costruita nel 1326 rappresentava all’epoca il più importante serbatoio d’acqua della città.

Nei tempi passati si incrociavano davanti alle sue fontane e alle sue vasche le donne che la utilizzavano come lavatoio e rifornimento d’acqua per uso domestico e gli animali che la sfruttavano come abbeveratoio.

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Fonte Maggiore

G come Giardini Diaz

E’ il polmone verde della città dove i bambini trovano ampi spazi per i loro giochi, i genitori momenti di relax e i più atletici si tengono in forma facendo jogging.

 

H come Hashtag

Se ricerchi nei social network con l’hashtag  #MacerataPhotoWalk troverai una serie infinita di bellissime immagini che riguardano la città di Macerata. Gli scatti sono di appassionati e instagramers che hanno partecipato alla passeggiata fotografica organizzata da Marche Tourism.

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Una delle mie fotografie scattate al PhotoWalk

I come Ivo Pannaggi

Ivo Pannaggi nasce proprio a Macerata nel 1901 ed è stato un pittore e architetto, autore di opere appartenenti al futurismo. Molte di queste sono custodite e possono essere ammirare a Palazzo Buonaccorsi.

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La sala dedicata a Ivo Pannaggi

L come lirica

La stagione lirica di Macerata attira ogni anno appassionati provenienti da ogni parte del mondo, dall’altra parte “Lu Sferisteriu”, unico nel suo genere ed un tempo destinato al gioco del pallone col bracciale è un monumento ricco di fascino.

M come Maceratese 

La Maceratese, detta anche la “Rata”, è la squadra della città. L’amore per il calcio e quello per la squadra di casa è molto sentito da tantissimi “Pistacoppi” che la domenica si riversano allo stadio con bandiere e sciarpe biancorosse!

 

N come Nostalgia

Per me come per tutti i maceratesi “emigrati” in altri luoghi la nostalgia per questa città è grande e ogni volta che ci torno…

“Me se llarga lu core!”

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Macerata mia…Macerata granne…

O come Orologio

L’orologio planetario di Macerata è unico al mondo nel suo genere perché non è soltanto un orologio astronomico, ma anche un orologio planetario tanto da mostrare la posizione dei vari pianeti nello spazio. Costruito dal maestro orologiaio Alberto Gorla è stato inaugurato il 18 aprile 2015, ogni giorno decine e decine di turisti si fermano ad ammirarlo, curiosi, viaggiatori e passanti alle 12 e alle 18 si radunano attorno all’orologio in attesa del carosello dei Re Magi.

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L’orologio planetario di Macerata, unico al mondo nel suo genere

P come Pistacoppi

Così si chiamano in dialetto locale i cittadini di questa meravigliosa città. Se passi a Macerata ti accorgerai che sono uno più simpatico dell’altro e con quella parlata un po’ bizzarra riescono a far sorridere proprio tutti!

ma anche P come Piazza Mazzini

E’ il salotto della città dove i passanti si scambiano sorrisi sguardi e quattro chiacchiere, assaporando la Macerata Antica che resterà per sempre “Macerata Granne”!

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Piazza Mazzini, il salotto di Macerata

Q come Quadri

Se visiti Macerata non dimenticare di recarti a Palazzo Ricci che accoglie una pinacoteca unica in Italia. Qui una una guida competente ti condurrà alla scoperta di una collezione di quadri di arte Italiana del Novecento. Solo per elencare alcuni nomi degli artisti troviamo opere di Fontana, De Chirico, Morandi, Balla, Ligabue, Carrà e tanti artisti del futurismo Italiano.

R come Ricci

Padre Matteo Ricci nasce proprio a Macerata ed  è stato un gesuita, matematico, cartografo e sinologo, ma soprattutto missionario che ha evangelizzato la Cina, è considerato uno dei più grandi pionieri delle missioni cattoliche moderne in Oriente.

 

S come San Giuliano

San Giuliano, l’ospitaliere, è il patrono della città che lo festeggia ogni anno il 31 agosto.

Se non conosci la sua storia eccone il racconto.

Un giorno, si narra, un giovane nobile stava cacciando un cervo. Ad un tratto l’animale che fuggiva fece dietrofront e gli andò incontro dicendo “come osi inseguirmi tu che ucciderai il padre e la madre?” A quelle parole Giuliano non soltanto abbandonò la caccia ma, atterrito dalla profezia, decise di allontanarsi dal suo paese senza avvertire i suoi genitori.
Dopo un lungo peregrinare arrivò in un luogo lontanissimo, dove entrò al servizio di un Principe che aveva intuito di avere a che fare con un nobile. si comportò così bene in pace e in guerra da diventare presto capo della milizia e da sposare una nobile che aveva in dote un castello.
Nel frattempo i suoi genitori, disperati per la inspiegabile scomparsa, si aggiravano per il mondo alla sua ricerca; finchè un giorno arrivarono per caso nel castello abitato da Giuliano e furono ricevuti dalla sposa perché il marito era in viaggio. Quando i due vecchi ebbero narrato la loro storia la donna immaginò che fossero i suoceri perchè questi gliene aveva parlato a lungo ma non disse loro nulla per prudenza e si limitò ad ospitarli affettuosamente, cedendo la camera da letto e andando a dormire altrove.
All’aurora lei si recò in chiesa per assistere alla messa mentre Giuliano rientrò dal viaggio recandosi subito nella camera da letto per svegliare la moglie, ma quando nella penombra intravide due persone che dormivano nel letto matrimoniale, credendo che fossero la moglie e un amante, si precipitò su di loro uccidendoli in un impeto d’ira.
Quando Giuliano, uscendo di casa, incontrò la moglie che stava tornando dalla chiesa, le domandò meravigliato e preoccupato chi fossero quelle due persone che aveva trovato sul letto. “Sono i vostri genitori che tanto vi hanno cercato” rispose lei “e che io stessa ho invitato nella vostra stanza”.
Giuliano preso dallo sconforto e dal dolore scoppiò a piangere mormorando: “misero me, che cosa ho mai fatto! Ho ucciso i miei amatissimi genitori, la profezia di quel cervo si è avverata e io che volevo evitare il misfatto fuggendo l’ho compiuto con queste mie mani. Addio, sorella mia dolcissima, me ne andrò per il mondo e non avrò pace fino a quando il signore non si degnerà di manifestarmi il suo perdono per il mio pentimento.”
“Mio dolcissimo fratello,” rispose la donna “non ti permetterò di partire senza di me: Ho condiviso la tua gioia, ora voglio condividere il dolore”. Dopo un lungo peregrinare giunsero sulla riva di un grande fiume la cui traversata presentava molti pericoli, dove si trovasse quel luogo è controverso.

La tradizione vuole che Giuliano e sua moglie fondarono un ospizio sulle rive del fiume Potenza, tanti anni trascorsero quando una notte, mentre Giuliano stava riposando intirizzito dal freddo, udì una voce lamentosa che invocava il suo aiuto per attraversare il fiume, si alzò subito andando incontro a quell’uomo che stava per morire assiderato: Lo invitò in casa sistemandolo davanti al camino, ma nemmeno il fuoco era sufficiente a riscaldarlo. Allora lo portò sul suo letto coprendolo accuratamente, ad un tratto quell’uomo che sembrava malato di lebbra divenne splendente di luce e, levandosi in aria, disse: “Giuliano, Dio mi ha mandato per annunciarti che ha accettato la tua penitenza: Presto tu e la tua sposa riposerete nel Signore”. Poi l’Angelo scomparve e dopo pochi giorni Giuliano e la moglie morirono santamente.

                                                                                     Testo tratto dal sito ComunediMacerata.it

T come tavola 

Tantissime le delizie e tipicità che potrai assaggiare in questa città e se vuoi solo farti venire l’acquolina in bocca leggi qua A Macerata se magna vè!

Se vuoi trasformarti in una Vergara ecco alcune ricette dettate proprio dalle più brave cuoche Marchigiane -> Le ricette de la Vergara

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Li frascarelli

U come Uva

E quando ti siedi a tavola non dimenticare di bere un buon bicchiere di vino prodotto proprio con l’uva raccolta nelle terre maceratesi. Sono ben otto i vini doc e docg del maceratese, ti consiglio di assaggiarli tutti!

V come Vincisgrassi

Un primo piatto da leccarsi i baffi, è un piatto tipico e si distingue delle note e tanto reclamizzare lasagne. Una pasta al forno composta da vari strati e condita con formaggio, besciamella e uno speciale ragù del quale ogni famiglia custodisce una propria ricetta segreta!

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Z come zoccoli

Entrando a Palazzo Buonaccorsi sentirai lo sbattere degli zoccoli dei cavalli ed è solo l’inizio di un viaggio virtuale e di un percorso emozionale che piace a grandi e piccini. Con la possibilità anche di eseguire un viaggio virtuale in carrozza presso alcune località marchigiane, non è fantastico? Il mio bimbo non voleva più scendere!

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Il Museo della Carrozza

Insomma come avrai immaginato Macerata ha davvero tanto da offrire ad ogni viaggiatore in cerca di meraviglie e se vuoi saperne di più ecco qui sotto altri articoli che ho dedicato alla mia città natale che naturalmente è nel mio cuore.

Con questo articolo partecipo al progetto #insiders di Trippando, ti è piaciuto? E allora cosa aspetti, clicca mi piace alla mia pagina Facebook e iscriviti alla newsletter.

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Macerata sotto la neve

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