Corinaldo è un delizioso borgo in provincia di Ancona famoso come “il paese dei matti”, ma lo sapete a cosa deve questo nome?
L’appellativo curioso e divertente non sminuisce i corinaldesi ma li rende forti del proprio ingegno. Gli abitanti di questo borgo medievale, o almeno alcuni di essi, sono noti per la loro furbizia, l’astuzia e per l’ingegno che sono abituati ad utilizzare per affrontare la vita.
Della “leggenda del contadino e il pozzo” ne esistono diverse versioni.
Te la racconto così come è stata raccontata a me.
La leggenda del pozzo della polenta
Un uomo saliva la suggestiva scalinata del paese (via Piaggia) con un sacco pieno di farina di granoturco sulle spalle. Arrivato a metà della scalinata, il contadino esausto si ferma nei pressi del pozzo per riposarsi. Il buon uomo appoggia il sacco sul bordo per riprendere fiato. Ma la sfortuna vuole che il sacco cada all’interno del pozzo.
Il povero uomo nel tentativo di recuperarlo si cala nel pozzo. Tutto questo non passa inosservato alle vergare del paese che, non vedendolo riaffiorare, incominciano a dire che si sta mangiando la polenta nel pozzo. Alcune addirittura giurano di aver visto buttare anche delle salsicce nel pozzo.
Da questa e tante altre leggende nasce la definizione dei corinaldesi come “picchiatelli” e “polentari” e il nome di Corinaldo paese dei matti si sparge subito in tutta la Regione.
Ma si sa che da “picchiatelli” a geniali il passo è breve e i corinaldesi vanno comunque fieri delle loro origini e della loro insolita genialità!
Rievocazione storica: La contesa del Pozzo della Polenta
Dalla leggenda nasce quindi il nome “pozzo della polenta” che da anche il nome alla rievocazione storica relativa. Una rievocazione storica che si svolge ormai da tanti anni la terza Domenica di Luglio in ricordo della vittoria dell’assedio del 1517.
La rievocazione si svolge in tre giornate ricche di spettacoli con la partecipazione di gruppi di sbandieratori e musici, palio degli arcieri, giochi rionali, mercatino storico dell’artigianato, taverne tipiche, artisti di strada, giullari e il magnifico corteggio storico.
Conosci la storia della Contesa? Devi sapere che Corinaldo, dopo l’ampliamento delle mura portato a termine nel 1490, diventa la roccaforte più appetibile della Marca.
Nel 1517 viene eletta piazza d’armi da Lorenzo de’ Medici Duca di Urbino e ricovero per il suo esercito contro Francesco Maria della Rovere il quale, nel tentativo di completare la conquista della Marca ai danni dello Stato della Chiesa, aveva puntato le sue mire anche su Corinaldo.
Dopo vari tentativi di risolvere in maniera pacifica la conquista, ne dispose l’assedio. Grazie alle sue mura, al coraggio degli abitanti e alle riserve idriche del pozzo cittadino, pur vivendo momenti altamente drammatici, Corinaldo riesce a resistere tanto che Francesco Maria della Rovere, resosi conto dell’impossibilità di espugnarla, decide di ritirarsi.
Da oltre quarant’anni l’Associazione Pozzo della Polenta rievoca i festeggiamenti che si tennero a seguito della liberazione dall’assedio e l’elezione, il 6 Dicembre 1517, da parte di Papa Leone X di Corinaldo a rango di Città, per premiare il coraggio della popolazione.
Se vai a Corinaldo avvicinati al pozzo della polenta e leggi la targa che recita:
“Qui nel 1978 scoccò la scintilla che incendiò lo spirito gioioso degli “scalinari” i quali vollero ribaltare la nomea di polentari loro attribuita in una risonanza festosa che diede lustro a Corinaldo”
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