A Macerata se magna vè!

di Marta

A Macerata non solo “se sta vè” ma “se magna anche vè” e come… Allora per farti venire l’acquolina in bocca seppur dopo le feste pasquali che hanno riempito la “trippa” di ogni prelibatezza ti faccio fare un breve percorso culinario tra le pietanze più invitanti de li Pistacoppi. Avrei voluto poter scrivere quest’articolo intervistando e rivivendo le tradizioni maceratesi attraverso i racconti delle cuoche migliori che abbia mai conosciuto, le mie care nonne, ma i miei angeli sono troppo lontani da qua…a loro il cui ricordo rimane sempre vivo come i profumi delle loro cucine deliziose mando un bacio nel vento. E inizio a raccontarti quello che delle loro ricette e di quelle che ancora la mia super grandiosa mamma ogni volta ci fa trovare tavola.

#1 – L’antipastu

E’ una scoperta di tante delizie l’antipasto alla maceratese, dai gustosissimi salumi solo per indicarne alcuni più particolari vi parlo di questi:

  • la coppa, un salume povero che viene prodotto spolpando la testa del maiale, della sua lingua, delle cartilagini auricolari e di altre parti meno nobili del suino,
  • il ciauscolo, di colore rosato, è un salame spalmabile, costituito da un impasto di carne di maiale
  • per chiudere in bellezza non devono mancare nel piatto lonza e pecorino, e se poi arriva Maggio le fave rendono il tutto ancora più delizioso.

#2 – Li Vincisgrassi

li vincisgrassi A casa mia non era domenica a tavola se non facevano la loro apparizione (e subito sparizione) i VINCISGRASSI. E’ un piatto tipico dell’arte culinaria e si distingue delle note e tanto reclamizzare lasagne. Un primo piatto da leccarsi i baffi, una pasta al forno composta da vari strati, e condita da con parmigiano grattugiato e besciamella e uno speciale ragù del quale ogni famiglia custodisce una propria ricetta segreta!  

#3 – Li Gnocchi con la papera

A San Julià (San Giuliano il patrono di Macerata 31 agosto) non si può mancare l’appuntamento con gli gnocchi e la papera. Se poi gli gnocchi non sono di tuo gradimento, potete chiedere delle TAGLIATELLE con lo stesso sugo. Ma tornando alla festa del Patrono di Macerata, sono 2-3 serate in genere, un concentrato di bancarelle della tradizione, stand gastronomici musica e balli che animano per qualche giorno le vie della città.

#4 – Li Frascarelli

Immaginate le vergare al rientro a casa dopo il lavoro nei campi, avevano poco tempo e pochi ingredienti per sfamare una famiglia molto spesso numerosa, e allora preparavano questo piatto li FRASCARELLI de li puritti (dei poveretti) fatti con acqua e farina di grano conditi poi con quello che c’era (pomodoro, sugo di ragù o semplicemente con un po’ di cipolla e rimasugli di salumi).

li frascarelli

#5 – La trippa a la marchigiana

Non tutti sono amanti di questo piatto, ma a chi piace di solito ne va matto. La TRIPPA è una frattaglia ricavata dalle diverse parti dello stomaco del bovino e dall’intestino. Nota la ricetta della trippa alla romana, ma anche la trippa alla marchigiana non è da meno, servita con fette di pane fresco o tostato è un piatto decisamente invernale.

#6 – Lu conigliu in porchetta

Chi non conosce la porchetta? Il CONIGLIO IN PORCHETTA non è altro che la carne di coniglio cotta con gli stessi aromi della porchetta, che dona a questo secondo piatto un sapore deciso e speziato, su tutti gli odori prevale sempre il profumo intenso del finocchio selvatico.

#7 – Li gobbi in umido

No, non parlo degli invidiati tifosi juventini (detti i Gobbi), ma di un piatto che nel periodo natalizio che spesso compare nella tavola de li Pistacoppi. I GOBBI IN UMIDO sono un piatto tipicamente maceratese; l’ortaggio dal sapore simile al carciofo viene cucinato con salsa di pomodoro e odori per rendere il suo sapore ancora più delizioso, spesso viene aggiunta anche la carne così che il contorno diventa un piatto unico.

Li contadì de orda vicino a lu paja!

#8 – Lu frustingu

Il nome deriva dalla parola “frusto”, ossia povero, come lo sono gli ingredienti originari: frutta secca, farina, pane raffermo grattugiato, miele. Lu FRUSTINGO è un dolce tipico natalizio a base di frutta secca e fichi, ricco di calorie e dal sapore intenso.

#9 – Li scoccafusi

Il nome in questo caso invece sembra derivare dal rumore che fanno i denti per mangiare questo dolce che essendo abbastanza duro sembra che scrocchi! Se è Carnevale gli SCOCCAFUSI non devono mancare.

#10 – Lu ciammellottu

lu ciammellottuUn dolce semplice e genuino, un tempo la merenda dei contadini a tempu de lo vatte (nei periodi della trebbiatura), “inzuppato” con un tantinello di vino cotto, una delizia per ristorare “li contadì” di tanto e duro lavoro … Oggi la squisita merenda dei nostri bimbi, quelli più fortunati… E per ricollegarmi a lu ciammellottu ti invito alla rievocazione storica della Trebbiatura che ogni anni raduna grandi e piccini presso l’AZIENDA AGRICOLA LUCANGELI. E’ un tuffo nel passato, nelle tradizioni contadine, con tanti personaggi in costume che oggi come allora ci fanno rivivere l’emozione di una vita semplice quanto speciale. Il tutto condito da piatti della tradizione, mostre d’epoca, musica e spettacoli di gruppi folcloristici, il tutto da non perdere.

la trebbiatura copia

Foto tratta dall’album di famiglia Mancini

armida internoInsomma a Macerata se magna e beve e se sta probio vè! E se sentire parlare di tutti questi cibi ti ha fatto venire l’acquolina in bocca, ti consiglio un posticino davvero unico, dove ti ritroverai a mangiare in un ambiente rustico, famigliare e molto accogliente. Appena arrivi al RISTORANTE DA ARMIDA (C.da Cervare 27 Montelupone, ma in realtà è ad appena 10 minuti dal centro di Macerata) sentirai un buon odorino e non potrai non entrare. Aperto dal 1980 puoi fermarti per un pranzo o una cena (ad eccezione del lunedì) per assaggiare ottimi piatti della tradizione marchigiana, Armida è un vero e proprio piacere per il palato. I prodotti sono quelli freschi della nostra terra, tantissime le specialità oltre a quelle classiche da non perdere la cacciagione divinamente cucinata, te ne cito solo un paio di piatti unici da gustare nel ristorante, le tagliatelle Armida (con capriolo e tartufo) e il cinghiale cotto in creta. E non sarà mica un caso che ha ricevuto il premio Forchetta d’Oro, e riceve ogni giorno recensioni positive da tanti avventori che si sono fermati li…e allora non resta che dirti BUON APPETITO!!!

ristorante da armida

Questo articolo scritto per il progetto  #Insiders #PilloleDiTravelBlogging del sito TRIPPANDO. Sei di Macerata? CONDIVI l’articolo sulla tua città … ho dimenticato qualche delizia locale? Che ne dici di aggiungerla nei commenti del Blog… E non dimenticare di passare a trovami, scoprirai tantissimi altri articoli sulle MARCHE e non solo. Ti potrebbero interessante anche questi articoli:

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