La storia di Cabernardi, un paesino panoramico e delizioso frazione di Sassoferrato (An) è legata in maniera indissolubile e speciale alle miniere di zolfo. Pensa che proprio qui si trova il centro minerario più grande d’Europa.

Centrale a Vapore – Foto di Igor Guerrini
Un paese nato e cresciuto intorno alla miniera di zolfo, l’oro giallo di Cabernardi.

Panorama da Cabernardi
La storia della miniera di Cabernardi
Era il 16 Aprile 1886 quando venne dichiarata aperta la Miniera di Cabernardi e sembra sia stato un contadino a scoprirne l’esistenza quando, portando al pascolo il suo gregge, notò che le sue bestie non bevevano acqua in questa zona e così dopo alcuni anni prese vita quella che fino al 1959 fu fonte di ricchezza per tutto il territorio.
La storia della miniera si intreccia e si incontra con la storia di famiglie, dell’ economia locale, di vicende umane, di rivendicazioni sindacali e, a volte, anche di morte (sembra infatti che oltre 130 persone abbiano perso la vita nella miniera).
Storia di una comunità, quella di Cabernardi, che per decenni è stata uno dei centri solfiferi più importanti d’Italia.

La miniera di zolfo di Cabernardi
Entrata in attività sotto la direzione dell’Azienda Solfifera Italiana la miniera fu rilevata dalla Montecatini nel 1917.
“Quando si parla di Cabernardi si pensa subito alla Miniera di Zolfo, scoperta il 16 aprile del 1886, diventata nel tempo il centro minerario più grande d’Europa, con una produzione massima di 60.000 Tonnellate di materiale estrattivo.”
Con l’ingresso della Montecatini la miniera di Cabernardi ebbe un notevole sviluppo, sviluppo che non riguardò soltanto l’impianto minerario ma anche tutto il paese. Vennero creati villaggi operai per dare una sistemazione a chi veniva a lavorare da paesi lontani e create tutte le infrastrutture utili al benessere degli abitanti del luogo.

Parco Archeominerario foto di Igor Guerrini
Simbolica la testimonianza di una signora di Cabernardi che era in visita alla miniera insieme a noi e ci ha raccontato che le docce dello stabilimento non erano riservate solo ai minatori ma a disposizione della collettività e si ricordava di quando da piccina il sabato la mamma la portava qui a farsi bella.
Erano circa 2.000 i minatori che ricevevano uno stipendio più che dignitoso, ma che ogni giorno dovevano scontrarsi con le non facile condizioni di lavoro all’interno della miniera. La polvere, il calore e un’umidità superiore all’80%, facevano sì che spesso i minatori lavorassero quasi nudi.
Se ne deduce quindi che la miniera ha influito più che positivamente sulla vita del paese di Cabernardi e anche di quelli vicini regalando benessere e la piena occupazione, ma ha anche lasciato morti e malattie prima neanche conosciute.
Dopo la seconda guerra mondiale la richiesta di zolfo fu sempre minore e da prodotto strategico per la guerra diventò sempre meno utile, sia per l’agricoltura che per il resto. Questo naturalmente destò tanta preoccupazione nella zona e nonostante le proteste la miniera fu costretta a chiudere i battenti solo qualche anno dopo. Famosa e simbolica fu la cosiddetta “lotta dei sepolti vivi”.
Il 28 maggio 1952 i minatori del turno del pomeriggio, anziché smontare alle 22, rimasero nel sotterraneo dando così inizio alla «lotta dei sepolti vivi», durata quaranta giorni e che coinvolse circa 400 operai, nelle gallerie del tredicesimo livello, a cinquecento metri di profondità. Una battaglia che purtroppo non ebbe nessun riscontro positivo e la chiusura della miniera di Cabernardi rappresentò purtroppo un chiaro e irreversibile fattore regressivo per il territorio di riferimento.

Parco Archeominerario Foto di Igor Guerrini
Come si estraeva lo zolfo
Parco dello Zolfo nelle Marche
E’ nato nel 2005 ed ha lo scopo di farci conoscere ed apprezzare una storia che ci sembra lontana ma che è legata in maniera forte e indissolubile al nostro territorio. Un parco nato per non dimenticare e per far conoscere il lavoro del minatore, duro e pericoloso, ma che tanto ha contribuito alla crescita del territorio.
Del parco fanno parte oltre alla miniera di Cabernardi anche il bacino estrattivo di Perticara-Marazzano (a Novafeltria, Talamello e Sant’Agata Feltria) e la raffineria di Bellisio Solfare (Pergola) oltre ai sentieri dei minatori di Arcevia.
Noi abbiamo avuto la fortuna di visitare il parco ArcheoMinerario di Cabernardi proprio in occasione del Palio della miniera di Zolfo (che si svolge ad inizio Agosto), palio al quale viene dato un taglio rievocativo di antiche tradizioni contadine e minerarie proprio per non dimenticare le origine di questi luoghi.

Lo stemma del Palio di Cabernardi
La visita in notturna è suggestiva e affascinante al tempo stesso. Accompagnati da una guida molto professionale abbiamo avuto modo di conoscere da vicino tra racconti, curiosità ed aneddoti, la storia di questo luogo. Si attraversano i luoghi degli impianti di estrazione dello zolfo e sono visitabili calcaroni, forni Gill, centrale a vapore, piano inclinato per il traino dei vagoncini, la galleria di servizio e il pozzo di Donegani.
Insomma una visita che mi ha permesso di conoscere una realtà unica e di scoprire da vicino il lavoro dei minatori.
Per completare al meglio la visita ti consiglio di visitare anche il Museo della Miniera che si trova a circa 500 m dall’impianto e che, attraverso fotografie reperti e oggetti ricostruisce la storia di quello che fu il centro minerario solfifero più importante d’Europa.
Per la serie “viaggiando s’impara” questo è uno di quei luoghi da visitare insieme ai propri figli!
Museo Comunale della miniera dello Zolfo di Cabernardi
Dal 1992 nei locali della scuola elementare del paese è stato allestito un museo a ricordo della miniera e del duro lavoro dei minatori di Cabernardi ed è in corso di progettazione un Parco Minerario, con il recupero dell’area, che certamente rappresenta un significativo esempio di archeologia industriale.
Info Utili Orari – Biglietti
Per orari e prezzi dei biglietti visita il sito
Per ulthttp://www.minieracabernardi.it/eriori informazioni
Come arrivare alla miniera di Cabernardi
La miniera dello zolfo di Cabernardi si trova in via Contrada Nuova, 1 -frazione Cabernardi – Sassoferrato (AN) a pochi metri dal paese. Per arrivarci seguire le indicazioni per Sassoferrato e proseguire seguendo le indicazioni per la frazione di Cabernardi. Per chi arriva in autostrada l’uscita consigliata è Mondolfo Marotta da nord e Ancona Nord da sud.
Dalla strada statale 76 l’uscita è Sassoferrato – Grotte di Frasassi.
Nella zona oltre alle grotte di Frasassi da non perdere anche una visita a Sassoferrato e alla zona del Parco Gola della Rossa e di Frasassi.
Per saperne di più
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Visita il sito della miniera di Cabernardi www.minieracabernardi.it