Lo sai che nelle Marche ci sono oltre 100 teatri storici?
Proprio quella delle Marche è la regione d’Italia che conta il maggior numero di teatri storici, tanto che tra il Settecento e l’Ottocento quasi tutti i comuni, anche i più piccoli, si erano dotati di un proprio palcoscenico.
Sono andata a scoprire la storia e i segreti del Teatro Pergolesi di Jesi, la città che ha dato i natali a Federico II, grazie ad una bellissima visita guidata organizzata durante i festeggiamenti del Palio di San Floriano, bellissima rievocazione storica (sono davvero tante quelle che animano le Marche ogni anno) da non perdere ogni anno a inizio maggio.
Inaugurato nel 1798 è considerato uno tra i più eleganti della regione. Il Teatro della Concordia (questo il nome iniziale) fu costruito su disegno di Francesco Maria Ciaraffoni (modificato poi da Cosimo Morelli) ed ora è dedicato al grande compositore e musicista jesino Giovan Battista Pergolesi. Arricchito dagli affreschi di Felice Giani ospita le sale dedicate alla vita e alle opere oltre che del Pergolesi anche quelle a Gaspare Spontini, altro noto artista al quale è dedicato un piccolo e delizioso borgo della Vallesina chiamato Maiolati “Spontini” per l’appunto.
Fu il pittore jesino Luigi Mancini nel 1850 a realizzare il sipario storico, in cui è raffigurato il leggendario ingresso di Federico II a Jesi, dove l’imperatore svevo era nato nel 1194.
Il teatro dal 2005 è gestito dalla Fondazione Pergolesi Spontini che organizza eventi artistici e spettacoli che arricchiscono la notevole eredità artistica e culturale dello storico teatro.
Mi sembra doveroso accennare alcuni tratti della vita proprio del celebre artista jesino al quale è dedicata l’opera. Giovanni Battista Pergolesi nacque a Jesi nel 1710 ed i primi elementi di musica li ricevette da bambino e gli fu subito riconosciuta la fama di fanciullo prodigio. A Napoli la sua consacrazione, tante le opere serie e opere buffe, intermezzi che Pergolesi compose, ma furono “La serva padrona” e lo “Stabat Mater” che gli assicurarono la fama meritata.
La serva padrona è un capolavoro teatrale comico che divenne in seguito il modello di questo genere musicale, seguito anche da grandi musicisti come Mozart e Rossini.
Lo Stabat mater è l’ultima delle sue opere, terminata sul letto di morte nella dimora del duca di Maddaloni a Pozzuoli, dove l’artista era ospite per curare una grave forma di tubercolosi. Giovanni Battista Pergolesi morì a soli 26 anni nel 1736.
Proprio Serpina, la protagonista del celebre intermezzo buffo la serva padrona, rappresentata da una brillante attrice insieme ad un’esperta guida ci ha accompagnato in questo viaggio all’interno dello storico teatro alla scoperta di ogni angolo del teatro, dai camerini a dietro le quinte, dalla platea al loggione fino a regalarci la grande emozione di entrare in scena.
Ti ha appassionato questo viaggio alla scoperta del teatro Pergolesi?
E allora non ti resta che assistere ad uno dei tanti spettacoli che propone la fondazione!
E’ possibile anche visitare il teatro previo appuntamento telefonico al numero 0731 202944. Per ulteriori informazioni clicca qui.
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