La vita è come andare in bicicletta. Per mantenere l’equilibrio devi muoverti.
(Albert Einstein)
Lo sa bene Paola Gianotti, della quale ti avevo raccontato nell’articolo-intervista a lei dedicato dove ho avuto la fortuna di scambiare qualche battuta con la donna dei record e delle grandi imprese (se non l’hai letto lo trovi qua -> Lascia il suo lavoro per inseguire il suo sogno) oltre che dal grande cuore.
“Se sogni puoi farlo” recita la storica frase di Walter Disney e chi meglio di lei può dirlo.

Strada facendo…
Paola, un giorno stanca del suo lavoro dietro ad una scrivania, forse in crisi e sempre alla ricerca di qualche sfida che potesse regalarle nuovi brividi ed emozioni ha deciso di voltare pagina. Ha deciso di mettersi in gioco e dal quel giorno rincorre i suoi sogni sopra una bici.

Relax in riva al mare
Da quel momento Paola nelle sue tante sfide in bici porta con se un grande compagno di viaggio, il suo sorriso! Si sono susseguite le sfide una dopo l’altra. Vuoi conoscerle?
- Red Bull Trans-Siberian Extreme unica donna ad aver partecipato alla gara più estrema e dura del mondo da Mosca a Vladivostok per 9.200 km
- Il giro del Mondo Paola ha impresso il suo nome nel Guinness World Record concludendo il suo viaggio da Istanbul a Ivrea e portando a casa 29.430 km in 144 giorni, un’impresa umana, sportiva e sociale immensa.
- Da Milano ad Oslo una pedalata (per lei proprio una piccola passeggiata) di “solo” 2.000 km da Milano verso Oslo per la candidatura della bicicletta come premio Nobel alla pace
- 48 Stati in 43 giorni.Quasi 12.000 km negli Stati Uniti, 43 giorni vissuti in modo intenso…ogni ora, ogni minuto, ogni secondo tantissime emozioni vissute e regalate a chi l’ha seguita (me compresa) nel bene e nel male, fatica, difficoltà e tanta soddisfazione…

Destinazione? Ovunque…
Mi sembra passato tutto così velocemente… Quasi 12.000km negli Stati Uniti. 48 Stati in 43 giorni.43 giorni vissuti in modo intenso..dove ogni ora, ogni minuto, ogni secondo era un’emozione allo stato puro. Nel bene e nel male.È stata un’esperienza dura dal punto di vista atletico. Ho tentato di tenere una media di 300km al giorno ma il clima, il dislivello, la stanchezza non me l’hanno permesso. Come sempre il vento è stata la variabile più impegnativa da gestire anche se questa volta è stata probabilmente superata dalla mia paura della strada.La prima parte affrontata con entusiasmo e grinta. Una parte molto bella vicino ai parchi nazionali della California. Dove venivo rapita da un panorama mozzafiato che non lasciava spazio a dubbi. I miei posti preferiti. Una natura immensa..infinita..dove lo sguardo si perdeva tra pianori sconfinati. Davanti a me strade lunghissime. Nella natura. E di nuovo.. Io, il mondo, la bici e i miei pensieri.Pensieri anche quelli infiniti perché ogni volta che vivo un’esperienza di questo tipo vivo anche un viaggio interiore grandissimo. I pensieri non hanno limiti. La pedalata diventa una forma di meditazione incredibile. Dove, distante da tutta quella che è la quotidianità, riesci ad arrivare a dei livelli di pensiero molto profondi. Sì, la bici è anche questo.Ho continuato il mio viaggio tra lunghissime e infinite distese di campi di grano.. Mucche, cavalli, distese verdissime.. Le mucche sono state le mie compagne di viaggio per tanto tempo.. Le salutavo e loro mi rispondevano.. Almeno questa era la mia sensazione..Oltre 7.000 chilometri tra i campi.. Fisicamente e mentalmente impegnativo.. Anche perché il clima non mi aiutava e il dislivello neanche.. Il vento è stato quasi sempre contro o laterale e io ogni giorno ci litigavo.. Fino a quando non mi sono rassegnata e ho capito che vinceva lui.. Sempre..E in quei momenti..Nei momenti più difficili sapevo che dovevo concentrarmi sul mio grande obiettivo.. Ma sopratutto questa volta mi sono accorta che tante volte, a causa della stanchezza e della fatica, non riuscivo a concentrarmi su altro.. E lì, grazie anche all’aiuto dei ragazzi, mi sono resa conto che non era proprio il caso di vivere male le difficoltà ma che dovevo concentrami sull’immensa esperienza che stavo vivendo e godermi ogni singolo secondo. Anche le ore contro vento, in salita e quelle di maggiore spossatezza. Perché ogni singola ora era ricompensata dalle incredibili emozioni che stavo portando a casa.Ma soprattutto dovevo pensare a tutte le donne in Uganda che aspettavano che consegnassi loro una bici … Perché questo era l’obiettivo più importante di questa nuova sfida. Riuscire a regalare un sorriso a chi ne aveva davvero bisogno.E quindi pensando a tutto questo ho spinto sui pedali più che potevo!Mi è anche successo che dopo circa 35 tappe ho finito tutti i muscoli..non riuscivo più ad andare avanti.. Non avevo più forza.. Mancavano ancora oltre 2.000km e sapevo che dovevo portarli a termine con la testa.. Pensavo alla mia vita.. Pensavo ai miei sogni.. Pensavo a quello che sto facendo.. Ma soprattutto pensavo che fino a qualche anno fa quasi non andavo in bici. Ho abbassato la testa e superato gli ultimi difficili giorni di salita, vento, freddo e pioggia.. e dopo 42 giorni e 3 ore davanti a me il cartello tanto atteso.. Il Cartello che indica l’ultimo stato.. il cartello del Maine! Sono arrivata alla fine.. Anzi siamo arrivati alla fine.. Perché senza Nico, Gil e Ale tutto questo sarebbe stato difficilissimo da portare a termine..48 Stati43 Giorni70 Bici per le donne in UgandaPiango, rido, urlo di gioia.. Un abbraccio fortissimo con i ragazzi.Siamo tutti stra felici.. Stra stanchi.. Stra entusiasti..In questa esperienza sono di nuovo riuscita a portare il mio fisico al limite.. Anche questa volta ho superato di un pò quello che pensavo fosse il mio limite.. Ho imparato a conoscermi ancora di nuovo.. Ho imparato a non dare nulla per scontato e che ogni dettaglio diventa fondamentale.. Ho pianto tante volte e riso molte più volte.. Mi sono intristita.. Ho avuto paura.. Mi sono divertita e spossata.. Ho gioito mille volte e provato di nuovo quella incredibile sensazione di libertà..Ripenso a quando Nico qualche mese prima mi aveva detto: “Paola perché non fai i 48 Stati degli Stati Uniti?”..e io.. “Perché no?!”
E ora sono qui nel mio letto di casa a pensare a tutta la strada fatta..alle emozioni.. A un altro grande sogno realizzato.. Alla vita.. Alla mia vita..che ho completamente stravolto in nome della bici.. Della libertà..dei sogni..Perché ogni sogno è realizzabile se ci crediamo veramente! Keepbrave!(Tratto dal blog di Paola KeepBrave)
Tutto è possibile, basta crederci!

Paola, l’arcobaleno e il suo sorriso
Quando non sai cosa fare, pedala!