Macerata vista dagli occhi di chi la ama è bella non soltanto per le attrazioni più conosciute, quelle che trovate elencate in tutte le guide, ma è meravigliosa per le tantissime altre cose che affascinano chi la vive ogni giorno.
Le prime, le 10 attrazione classiche di Macerata le puoi trovare nel precedente articolo 10 cose da non perdere a Macerata, oggi ti voglio svelare 10 cose insolite da fare a Macerata.
1o cose insolite da fare a Macerata
1 – Passeggiare lungo le mura antiche
Bellissima e molto salutare una passeggiata attorno alle mura che circondano il centro storico di Macerata. Fermatevi di tanto in tanto e osservate la bellezza di tanti palazzi storici, salite sulla Torre del Boia ad ammirare il panorama e se poi siete pigri e non avete voglia di camminare non fatevi mancare questo percorso, affittate una bici elettrica e scorrazzate felici per la città.
2 – Visitare Fonte Maggiore
La fonte, sita nella via omonima, fu costruita nel 1326 e in quell’epoca rappresentava il più importante serbatoio d’acqua della città. Nei tempi antichi si incrociavano davanti alle fontane, alle vasche e ai canali, le donne che la utilizzavano come lavatoio e rifornimento d’acqua per uso domestico e gli animali che la sfruttavano come abbeveratoio.
3 – Ammirare il Palazzo del Governo
Antiche sono le origini di questo Palazzo eretto sul finire del XII secolo.
Due sono gli edifici che lo compongono: il Palazzo dei Priori e il Palazzo del Podestà. Lo puoi notare attraversando Piazza della Libertà sul lato opposto della torre civica, ai cui rintocchi si radunava il Consiglio e, all’occorrenza, tutto il popolo: essa assolveva inoltre ai compiti di avvistamento e segnalazione dei nemici.
I due edifici, vicini ma probabilmente non uniti, furono per lungo tempo sede della vita politica ed amministrativa del Comune di Macerata.
Divenuto sede fin dal 1860 della Regia Prefettura, il palazzo fu oggetto di un’ulteriore opera di consolidamento alla fine del secolo, quando l’Amministrazione Provinciale, venutane da poco in possesso (1881), procedette ad un nuovo restauro.
Nel corso del Novecento l’edificio, rivisitato solo in alcune parti della facciata, e più accuratamente in alcune sale interne di rappresentanza, ha dovuto rispondere soprattutto ad esigenze funzionali e logistiche per ospitare gli uffici della Prefettura e della Questura, in continua espansione, e, per un certo periodo, il Provveditorato agli Studi.
Le due arcate originali, la più elevata delle quali è quella della così detta “Loggia dei Bandi”, l’elegante portale del Cinquecento, stemmi ed iscrizioni di varie epoche, sono alcune delle tracce del suo passato.
4 – Fermarsi a prendere il sole al Sasso d’Italia
Il Sasso d’Italia, sito in zona Santa Croce, è di per sé un semplice scorcio nel verde collinare intorno alla città ma tanto amato dai Pistacoppi (così sono soprannominati gli abitanti di Macerata), sia per l’aria che si respira attorno a quel prato immenso, sia per il panorama che si gode da quella posizione, insomma un luogo magico!
Per godere a pieno della sua bellezza bisogna arrivarci a piedi, passeggiando lungo marciapiedi sconnessi, tra luce e ombra, per poi sedersi sull’erba e ad ammirare un panorama che incanta.
5 – Godersi il salotto della città, Piazza Mazzini
Dietro Piazza Mazzini c’è una storia che affascina, un tempo era l’ingresso al mercato della città, oggi la definirei il “Salotto” della città. E’ uno degli spazi aperti più suggestivi della città, questa piazza mantiene ancora oggi intatto tutto il suo fascino storico.
6 – Visitare gli antichi forni
La galleria ha un’estensione di circa 600 mq. Si trova scendendo le prime scalette da Piazza della Libertà tanto che i locali costituiscono i sotterranei del Palazzo del Teatro Lauro Rossi. Questo luogo un tempo era utilizzato come mercato coperto mentre ora gli spazi, sapientemente ristrutturati, sono usati come sede espositiva di mostre temporanee e per incontri culturali.
7 – Far divertire i bambini ai Giardini Diaz
Luogo d’incontro per grandi e piccini, costruito nel 1897. E’ la più importante area verde della città, un luogo gradevolissimo per il ristoro della mente e del corpo, dove consiglio di fermarsi per un po’ di relax, magari leggendo un bel libro.
8 – Scoprire l’Ecomuseo di Villa Ficana
E’ un caratteristico quartiere, sito in zona Santa Croce, formato da case di terra. Qui storia, tradizione e cultura si fondono e danno vita ad un Ecomuseo che dal 2016 anima e racconta la storia di questo luogo.
Per saperne di più leggi anche l’Ecomuseo di Villa Ficana

Ecomuseo Villa Ficana – Photo Credit Valentina Gianfelici
9 – Prendere un buon caffè da Venanzetti
In zona centralissima in via Gramsci, è uno di tanti luoghi d’incontro della movida maceratese. Cito proprio il Caffè Venanzetti perchè considerato un locale storico della città e i locali del Palazzo degli Studi che lo ospitano conservano quel fascino antico.
Siediti ad uno dei tavoli sistemati nella Galleria degli Scipioni, entra nel locale per ammirarne gli interni con alti soffitti e arredi in legno e degusta un buon thè accompagnato da dolci deliziosi.
10 – Curiosare tra i documenti dell’archivio storico Compagnoni Floriani
Un tesoro che in pochi hanno avuto la fortuna di conoscere, ma che ti consiglio di visitare.
E’ stato dichiarato di notevole interesse storico dalla Sovrintendenza Archivistica per le Marche il 28-10-1964 ed è conservato e tuttora custodito dalla famiglia Compagnoni Floriani nel casino di caccia della metà del ‘500. L’azienda agrituristica Floriani si trova sul colle panoramico di Montanello, ad appena un paio di Km dal centro storico della città di Macerata, immersa in un parco secolare. Il suo nome deriva da Pietro Paolo Floriani, Cavaliere di Malta, ingegnere militare e teatrale del diciassettesimo secolo, noto per aver progettato le mura della città di Floriana a Malta ed autore del famoso testo “Diffesa et Offesa delle Piazze”, antenato della famiglia tuttora residente nella casa padronale.
L’archivio, annoverato fra i più ricchi ed interessanti delle Marche, comprende:
Sessantanove pergamene (1062-1770) ed importante materiale cartaceo, costituito da lettere di personaggi della famiglia Aldobrandini, Barberini, Gonzaga, etc. oppure relative ad avvenimenti militari nei Sec. XVI-XVII, relazioni sulle fortificazioni musulmane di Algeri e di Tunisi e su imprese militari (Algeri), i manoscritti originali di opere come la “Difesa e Offesa delle Piazze” di Pietro Paolo Floriani e la “Reggia Picena” di Pompeo Compagnoni, copie di lettere a Sovrani in diverse epoche, mappe e disegni nonchè materiale documentario relativo alla storia locale (Macerata), etc.
– Inventario dell’archivio privato della famiglia Compagnoni Floriani di Villamagna (Macerata) a cura di Ignazio Compagnoni – 1812
– Inventario dell’archivio privato della famiglia Compagnoni Floriani di Villamagna (Macerata) a cura del Sovrintendente Prof. Bandino G. Zenobi – 1972
Per saperne di più potete fare un salto nel sito dell’ archivio storico.
Info
Archivio visitabile previo appuntamento.
La visita non prevede costi se non una donazione volontaria.
Per i gruppi c’è la possibilità di accompagnare la vista con una degustazione di prodotti locali.
Ecco alcuni contatti utili.
10. Ascoltare le chiacchiere dialettali
Per concludere concedetemi di aggiungere un’altra cosa da non perdere durante la visita alla città di Maria.
Chi arriva a Macerata non può farsi mancare una chiacchierata con un maceratese Doc e lasciarsi simpaticamente attrarre dalla parlata de “li contadì de cambàgna e de li pistacoppi de città!”
Un dialetto divertente, forse un po’ ruspante, tanto che chi lo ascolta a volte stenta a comprendere il senso di tante parole.
Ti elenco solo qualche frase sentita e risentita pronunciata dai miei cari nonni e ancora oggi dai miei genitori tanto legati ad una tradizione che non deve e non può morire, certo la lettura non ci fa apprezzare appieno il suono “melodioso” di queste frasi ma accontentiamoci…
– A pagà e a murì vene sempre a tempu!
– Pagamento a “Babbu mórtu”!
(clausola dei pagamenti che equivale a dire che non si pagherà praticamente mai, augurale per il babbo, perché si ritiene vivrà molto a lungo e il pagamento verrebbe effettuato solo dopo la sua scomparsa, quindi appunto un’approssimazione asintotica al mai!)
– C’hai la testa pe’ spartì le ‘recchie!
– Casa nasconne, ma non rubba!
– Lu più pulitu, c’ha la rogna!
– Me la canto e me la sono!
– Mettece ‘na fiecca!
– Non c’è ‘na lira pe’ fà canta’ un passeru!
– Non je pozza mai dolé la testa a chi ha ‘ventato lu lettu!
– Quanno se chiude ‘na porta, se apre un porto’!
– Se trona, da quarche parte pioe!
– Voja de fadigà, zompeme addosso!
Per scoprirne tanti altri visita la sezione dedicata ai Detti e Proverbi Marchigiani
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