A Genga in provincia di Ancona c’è un meraviglioso mondo sotterraneo, un paesaggio fiabesco, le Grotte di Frasassi.
Un capolavoro creato dalla natura grazie all’opera dell’acqua sulla roccia e iniziato circa 190 milioni di anni fa.
Un complesso di caverne e cunicoli che si estende per chilometri nel cuore delle Marche!
La Storia delle Grotte di Frasassi
Immerse nell’affascinante Parco Naturale Gola della Rossa e di Frasassi, le grotte di Frasassi furono individuate per la prima volta nel 1948, quando Mario Marchetti, Paolo Beer e Carlo Pegorari del Gruppo Speleologico Anconitano C.A.I. scoprirono l’ingresso della Grotta del Fiume.
Successivamente, nel 1966, fu rinvenuta all’interno della Grotta del Fiume un’altra diramazione, lunga più di un chilometro. Nel 1971 venne individuata una stretta apertura da cui sembrava fuoriuscire una notevole corrente d’aria. Per oltre un mese gli speleologi lavorarono per ampliare quel passaggio strettissimo, fino ad oltrepassare quella che è poi stata definita la “Strettoria del Tarlo”.
La vera e propria scoperta inizia come una favola, un semplice sasso lanciato in una fessura dentro al Monte Valmontagna che spalanca le porte alle meravigliose Grotte di Frasassi. Il 27 Settembre 1971 il Gruppo Speleologico Marchigiano CAI di Ancona individuò l’entrata di quella che poi chiamarono la Grande Grotta del Vento. Immagina la meraviglia di questo gruppo di ragazzi tra i 16 e i 25 anni di fronte all’eco di quel sasso quando non sapevano ancora quale immensa meraviglia fosse nascosta nelle Grotte di Frasassi.
All’epoca i ragazzi non erano preparati e attrezzati per affrontare una discesa di circa 120 metri e così solo qualche giorno più tardi tentarono l’impresa. Era il 10 Ottobre del ’71 quando Maurizio Bolognini su scala seguito da Fabio Sturba su corda discesero e misero piede per la prima volta sull’enorme cavità chiamata poi Abisso Ancona.
Pensa che Maurizio impiegò circa 40 minuti per raggiungere terra e quell’emozione ancora oggi dopo tanti anni la porta nel cuore come una scoperta davvero unica. Ad accoglierli trovarono una delle grotte più immense e antiche d’Europa.
Se sei curioso e vuoi conoscere tutti i dettagli della scoperta ti invio a leggere questo articolo, la scoperta delle grotte.
Conosci la differenza tra Stalattiti e Stalagmiti?
Io l’ho imparata durante la visita alle grotte grazie alle spiegazioni della nostra guida, di cui non ricordo il nome ma certamente il soprannome, Merlino.
Le Stalattiti sono formazioni calcaree che pendono dalla sommità delle grotte in cui si verifica il fenomeno del carsismo. Il nome stalattite deriva da una parola greca che significa gocciolante. Nelle Grotte di Frasassi è possibile vedere un tipo di stalattite particolare chiamata “ capellini d’Angelo” in quanto molto minuta e fine.
E invece le Stalagmiti? Le Stalagmiti sono concrezioni calcaree a forma di colonna che invece si innalzano dal pavimento e sono state prodotte dal gocciolamento di acqua che deposita strati di minerali. Il nome deriva dalla parola greca “stalagma” che appunto significa goccia.
Quando la goccia d’acqua non trova la forza di cadere a terra ma scivola lungo la parete e solidifica, creando uno spessore di qualche cm, dà origine a quelle che vengono chiamate le “cortine lamellari” che possono assumere aspetti e colori particolari a seconda del contenuto salino e minerale diverso, caratteristica è per esempio quella nota come “Fetta di Pancetta”.
La visita all’interno delle Grotte di Frassasi
Le Grotte di Frasassi, un tesoro nascosto e immenso. Si trovano all’interno del Monte Valmontagnana e la visita turistica permette di scoprire solo una piccola parte dei 35 km di cunicoli fino ad oggi esplorati.
Noi abbiamo ammirato le grotte grazie al percorso turistico. Un percorso attrezzato e facilmente percorribile.
All’interno delle grotte i disabili possono visitare solo la prima sala e una parte della seconda, accesso in questa zona consentito anche con passeggini.
Il percorso turistico è di circa 800 metri ( 1600 metri andata e ritorno) e permette la visita di 5 stanze consecutive:
- Sala Abisso Ancona, è così grande che potrebbe tranquillamente contenere il Duomo di Milano. al centro spiccano i due “Giganti”, un gruppo di stalagmiti di 150 mila anni alte circa 20 metri, quasi come un palazzo di 6 piani, anche se non vi sembreranno così alte al primo impatto.
- Sala 200, il nome della sala deriva dalla sua estensione, misura infatti 200 metri circa.
- Gran Canyon, il nome della sala è riferito al fatto che si attraversano dei crepacci in fondo ai quali si trovano cavità completamente allagate in quanto raggiungono la falda freatica, vale a dire lo stesso livello del fiume Sentino che si snoda all’esterno lungo la Gola di Frasassi.
- Sala dell’Orsa, quella soggetta alla maggiore erosione da parte dell’acqua, nel corso del tempo infatti quest’ultima ha modellato la roccia conferendole la forma di un’orsa.
- Sala Infinito, così chiamata perché gli esploratori vi persero completamente l’orientamento.
Grotte di Frasassi tra realtà e immaginazione
Le forme e le dimensioni di queste opere naturali hanno stimolato la fantasia degli speleologi. Sono davvero tante le formazioni che sono all’interno delle grotte, tutte “battezzate” in maniera curiosa.
Tra le stalattiti e le stalagmiti più famose ricordiamo:
- i Giganti,
- il Cammello e il Dromedario,
- l’Orsa,
- la Madonnina,
- la Spada di Damocle,
- le Cascate del Niagara,
- la Fetta di pancetta,
- la Fetta di lardo,
- l’ Obelisco,
- le Canne d’Organo,
- il Castello della Strega...e tante altre ancora, lascia viaggiare la tua immaginazione e ti troverai davanti tante altre immagini.
Attenzione!!! Le dimensioni che percepirai all’interno delle Grotte sono molto diverse dalla realtà. La poca luce, la mancanza di confronto e paragone e la difficoltà a mettere a fuoco fanno svanire il senso della profondità e delle dimensioni delle grotte.
All’interno delle grotte sono presenti dei laghetti in cui ristagna l’acqua dello stillicidio e dei pozzi, cavità cilindriche profonde fino a 25 m che possono raccogliere l’acqua o convogliarla verso piani carsici inferiori.
All’interno delle Grotte di Frasassi c’è vita?
Sono state trovate almeno 20 specie di esseri viventi, alcune sconosciute alla scienza fino al momento della scoperta, altre autoctone ed endemiche. Il Niphargus ictus (Amphipoda, Gammaridae) e l’ Islamia pusilla (Gasteropoda, Hydrobiidae) ne sono solo degli esempi.
Consigli utili per la visita delle Grotte di Frasassi
Si può fotografare ovunque, tranne che nella prima stanza, dove è stata allestita una postazione fotografica a pagamento.
Abbiamo avuto la fortuna di essere ospiti di un tour capeggiato da una guida molto coinvolgente, “Merlino”, che grazie ai suoi aneddoti ha reso la visita ancora più interessante.
La visita è piuttosto veloce e quindi se ci si ferma per una foto è bene comunque mantenere il passo della guida per non perdere la spiegazione.
Naturalmente se possibile evitare l’alta stagione e gli orari di punta per godere al meglio delle spettacolo di questo luogo.
Presenti prima dell’ingresso alla grotte i servizi igenici che naturalmente invece non lo sono durante il percorso.
Io che un pochino soffro di claustrofobia non ho avuto alcuna difficoltà durante la visita. Devi sapere che dentro le grotte c’è una maggiore concentrazione di anidride carbonica quindi il senso di affaticamento anche solo percorrendo una delle rampe di scale è normale.
Abbigliamento consigliato per la visita
Consiglio di indossare abiti e scarpe comode e, anche nella bella stagione, di munirsi di una felpa visto che la temperatura all’interno delle grotte è costantemente pari a 14°.
Durata della visita
La visita alle Grotte di Frasassi dura circa 1h e 30 minuti.
Alcune raccomandazioni per la visita
Le Grotte di Frasassi sono un immenso tesoro che va preservato e conservato con cura e amore, ecco perché durante la visita è necessario rispettare alcune regole fondamentali:
- Non toccare nulla, anche un solo tocco può rovinare la meraviglia di questo luogo,
- Abbassa il tono della voce e goditi i suoni della natura,
- Fai attenzione a dove metti i piedi,
- Dove consentito puoi scattare foto, mi raccomando senza flash!
Ulteriori percorsi presenti nelle Grotte di Frasassi
Oltre al percorso turistico sono presenti altri 2 percorsi:
- Percorso Azzurro Speleo-Avventura di difficoltà medio/bassa e della durata di 2 ore circa, disponibile anche per ragazzi dai 12 anni di età.
- Percorso Rosso Speleo-Avventura di difficoltà media e della durata di circa 3 ore, consigliato per i più esperti e per chi ha già effettuato il percorso azzurro.
Informazioni utili
Prezzi e orari delle Grotte di Frasassi
Per conoscere nel dettaglio i prezzi dei biglietti e gli orari di accesso delle Grotte ti invito a consultare il sito ufficiale www.frasassi.com.
Ti informo che il prezzo del biglietto comprende anche la visita al Museo Speleo Paleontologico che si trova vicino all’Abbazia di San Vittore dove è possibile ammirare un fossile preistorico, denominato “Ittiosauro di Genga” e la visita al Museo di Genga, Arte e Storia del Territorio, che si trova proprio nel centro storico del paese.

Il fossile di Ittosauro
Come raggiungere le Grotte di Frasassi
Le grotte carsiche sotterranee si trovano nelle Marche e più precisamente in provincia di Ancona nel comune di Genga, all’interno del Parco Regionale Gola della Rossa e di Frasassi.
In auto
Uscita consigliata: dall’Autostrada a14 Ancona Nord poi proseguire per la Superstrada SS76 Ancona – Roma ed uscire a Genga (circa 25 minuti d’auto dal casello autostradale).
Una volta a destinazione si può parcheggiare tranquillamente l’auto nel parcheggio gratuito delle grotte dove troverai anche la biglietteria e potrai attendere la navetta che ti porterà in pochi minuti all’accesso delle Grotte.
In treno
Sulla linea ferroviaria Ancona-Roma è presente la Stazione Genga – San Vittorio Terme.
In aereo
Per chi viaggia in aereo l’aeroporto più vicino è il “Raffaello Sanzio” di Ancona-Falconara.
Cosa fare nei dintorni delle Grotte di Frasassi
Ma cosa fare a Genga dopo aver esplorato le Grotte di Frasassi? Prima di tutto ti consiglio di fare una sosta golosa in uno dei ristoranti della zona e degustare primi piatti fatti in casa, con tartufo, formaggio di fossa e carne di cinghiale, secondi con carni delle aziende agricole ed una gran varietà di formaggi accompagnati da un buon bicchiere di Verdicchio dei Castelli di Jesi, Verdicchio di Matelica o dalla Lacrima di Morro d’Alba.
Dopo aver riempito lo stomaco ecco altre 4 cose da non perdere nei dintorni delle Grotte:
- Raggiungere il Tempio del Valadier

Il Tempio del Valadier
- Fermarsi a pregare nell’Abbazia di San Vittore delle Chiuse
- Passeggiare nei vicoli del centro storico di Genga e visitare il museo civico

Il Castello di Genga
- Camminare lungo il sentiero di Valle Scappuccia

Valle Scappuccia – Genga
- Percorrere il sentiero il Foro degli Occhialoni

foro degli occhialoni genga an
A meno di mezz’ora d’auto, nei pressi di Sassoferrato, si trova anche la miniera di Cabernardi, la miniera di zolfo più grande d’Europa.
Meritano senza dubbio una visita anche, a 30 minuti di distanza dalle Grotte:
- Fabriano(An) la città della carta,

Fabriano, Piazza del Comune

Camminata solidale a Jesi, 21 Maggio 2017 (Photo Credit William Tallevi)

Loretello, uno dei 9 castelli di Arcevia
Cosa vedere nelle Marche
Devi sapere che “le Marche” è l’unica regione al plurale e parla al plurale anche quando si tratta di meraviglie.
Lo sapevi che nelle Marche in pochi chilometri puoi passare dal mare ai monti, dalle colline alla campagna, dai laghi ai fiumi?
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E buon divertimento tra grotte, monti, mare e colline!
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