5 escursioni da non perdere sui Monti Sibillini

di Marta Mancini
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I Monti Sibillini te li faccio presentare da uno dei personaggi più famosi delle Marche, Giacomo Leopardi.
Il Giovane Favoloso li chiamava proprio i Monti Azzurri perché guardandoli da lontano le loro cime rivolte verso il cielo assumono una sfumatura color turchino che li rende ancora più meravigliosi.

“E che pensieri immensi,
Che dolci sogni mi spirò la vista
Di quel lontano mar, quei monti azzurri,
Che di qua scopro, e che varcare un giorno
Io mi pensava, arcani mondi, arcana
Felicità fingendo al viver mio!

                                               Giacomo Leopardi

I Monti Sibillini  situati a cavallo tra Marche e Umbria, si trovano nell’Appennino umbro-marchigiano tra le province di Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Perugia.
La vetta più alta della catena è il Monte Vettore (2478 m) .
Ecco alcuni luoghi incantevoli dei Monti Sibillini che ti ho già raccontato
Il Lago di Pilato Monti Sibillini

Lago di Pilato Photo Credit Enzo Torelli

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Il Santuario di Macereto

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Eremo di San Leonardo – Photo Credit Giuliano Betti

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La Louders dei Sibillini

ingresso giardino delle farfalle

Il Giardino delle Farfalle

Le piane di Castelluccio di Norcia

I Monti Sibillini sono costituiti di rocce calcaree, formatesi sui fondali di mari caldi. Le cime superano in molti casi i 2.000 m di quota, come la maggiore del gruppo, il Monte Vettore (2.478 m s.l.m.), Monte Priora, il Monte Bove e il Monte Sibilla.
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La cresta della Sibilla – Photo Credit Matteo Mazzoni

Per raccontarteli ho scelto di lasciare parlare un ragazzo speciale che la montagna la porta nel cuore. Matteo Mazzoni conosce ogni angolo dei Sibillini e ogni giorno per lui è quello giusto per percorrere i suoi sentieri.

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Al cospetto della Regina…la Sibilla – Photo Credit Matteo Mazzoni

Ho chiesto a Matteo di raccontare a parole sue e attraverso i suoi scatti gli itinerari classici dei Monti Sibillini.

E’ così che è nato questo articolo che vuole essere un invito a te, mio caro lettore, a scoprire questi itinerari se ancora non li conosci e, se per caso li hai percorsi già, a calpestarli ancora una, due…infinite volte per scoprirne angoli ancora più belli e differenti in ogni stagione e in ogni momento della giornata.

Meraviglioso panorama dal Monte Vettore – Photo Credit Matteo Mazzoni

Per i meno esperti e per chi la montagna la conosce poco consiglio di non avventurarsi in solidaria, ma di partecipare alle escursioni organizzate dove guide esperte potranno guidare i vostri passi.

Prima di portarti in questo angolo di paradiso mi permetto di fare qualche raccomandazione.

Turismo Lento e Responsabile

Raccomandazione per percorrere i sentieri dei Monti Sibillini

I Monti Sibillini sono luoghi sono così belli e magici che rimangono nel cuore di ogni viaggiatore, abbiatene cura, attraversateli in maniera lenta, responsabile e solidale.

Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini è pronto ad accogliere i visitatori.

Oltre l’80% dei sentieri è fruibile e costantemente viene aggiornata la mappa dei percorsi escursionistici e la viabilità stradale. Prima di partite ti consiglio di consultare  la mappa che documenta la reale fruibilità dei percorsi escursionistici e della viabilità stradale (http://www.sibillini.net/il_parco/gps/mappaSisma.jpg).
Se non conosci i sentieri, affidati a guide esperte per vivere ad meglio ogni angolo dei Sibillini.

Ma andiamo subito a scoprire i grandi 5 classici dei Sibillini.

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La gola dell’Infernaccio – Photo Credit Matteo Mazzoni

5 escursioni da fare sui Monti Sibillini

1. Dall’Orrido dell’Infernaccio all’Eremo di San Leonardo

Semplice ma spettacolare escursione quella che dalla Gola dell’Infernaccio (900 s.l.m) sale fino all’Eremo di San Leonardo (1150 s.l.m).

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Il Bosco di Faggi che porta all’Eremo – Photo Credit Matteo Mazzoni

 

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Il cielo sopra il bosco dei Faggi – Photo Credit Matteo Mazzoni

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La cascata nascosta – Photo Credit Matteo Mazzoni

 

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Il torrente – Photo Credit Matteo Mazzoni

Durata dell’escursione

Il tempo di percorrenza è di 1.30 ore circa, la salita fino all’Eremo  1 ora, la discesa sempre per lo stesso sentiero dell’andata.

Il sentiero che porta all’Eremo di San Leonardo – Photo Credit Matteo Mazzoni

 

Quando visitare l’Eremo di San Leonardo?

Bellissimo in ogni periodo ma sconsigliato in Inverno per via delle frequenti valanghe che cadono nella gola. Invece in Primavera c’è il verde acceso dei faggeti, in Estate c’è il piacevole fresco della Gola, in  Autunno c’è il periodo più bello con la faggeta dell’Eremo che si colora di rosso.

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L’Eremo durante le 4 stagioni – Photo Credit Matteo Mazzoni

 

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L’Eremo di San Leonardo – Photo Credit Matteo Mazzoni

 

Leggi anche L’Eremo di San Leonardo e Padre Pietro il muratore di Dio

2. Da Forca di Presta alla cima del Monte Vettore 

Questo è un percorso molto battuto e ben segnalato, un vero e proprio classico!

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La salita in notturna in compagnia delle stelle regala emozioni straordinarie – Photo Credit Matteo Mazzoni

Itinerario Monte Vettore

Si parte dal valico di Forca di Presta (1550 m) per poi salire una lunga camminata fino alla vetta più alta dei Monti Sibillini (2476 m).

Il rifugio Tito Zilioli che si trova a 2/3 del percorso in un panorama notturno – Photo Credit Matteo Mazzoni

 

La Cima del Monte Vettore con la sua particolare croce storta dal vento e dalle intemperie – Photo Credit Matteo Mazzoni

Quando arrivare in Cima del Monte Vettore

Il consiglio è quello di percorrere questo itinerario nel periodo estivo nelle prime ore della giornata per godersi questo spettacolo unico.

Nelle giornate più limpide, dalla vetta si riescono a scorgere i monti Velebit della Croazia – Photo Credit Matteo Mazzoni

Tempi di percorrenza

Il tempo di percorrenza è di circa 3 ore la salita e 2.30 per la discesa. (il sentiero per la salita e la discesa è lo stesso). Il dislivello di 900 metri è impegnativo ma l’arrivo in vetta è qualcosa di spettacolare!

 

 

Il Passo delle Ciaule dove si trova il rifugio Tito Zilioli che divide il Monte Redentore con il Monte Vettore – Photo Credit Matteo Mazzoni

 

Castelluccio con il Pian Grande sommerso dalla nebbia mattutina – Photo Credit Matteo Mazzoni

 

Forca di Presta, punto di partenza e di arrivo – Photo Credit Matteo Mazzoni

3. Al cospetto della Regina – Monte Sibilla

Il Monte Sibilla da sempre avvolto in un’aura di leggenda e di mistero, vi si intrecciano leggende, storie e realtà e questo luogo rimane uno dei più magici delle nostre Marche.

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La cresta della Sibilla raggiungibile in circa 30 minuti di salita da dietro il rifugio Sibilla – Photo Credit Matteo Mazzoni

 

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La piccola ferratina che porta alla cima – Photo Credit Matteo Mazzoni

Escursione verso il Monte Sibilla

Si parte dal rifugio Sibilla (1540 s.l.m) per salire fino alla vetta del Monte Sibilla (2173 s.l.m).

600 m di dislivello quasi tutti sul primo tratto, ma una volta in cresta il panorama è di quelli che lasciano senza fiato.

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La Cima particolarmente panoramica a 2173 m.s.l – Photo Credit Matteo Mazzoni

 

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In cima alla Sibilla – Photo Credit Matteo Mazzoni

Tempo di percorrenza

Il tempo di percorrenza dell’anello è di circa 4.30 ore, 2 ore e 30 la salita e 2 ore circa la discesa.

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Il tramonto dalla cima con il sole che scende dietro il Monte Bove – Photo Credit Matteo Mazzoni

 

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Escursione in notturna – Photo Credit Matteo Mazzoni

 

 

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Luna e stelle accompagnano il cammino – Photo Credit Matteo Mazzoni

 

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La costa marchigiana che si accende in una notte estiva – Photo Credit Matteo Mazzoni

 

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La Via Lattea in cresta- Photo Credit Matteo Mazzoni

Quando andare al Monte Sibilla

Il mio consiglio su questa escursione è di farla al tramonto per sognare sotto un cielo stellato.

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Un meraviglioso cielo stellato – Photo Credit Matteo Mazzoni

 

4. L’Anello del Monte Bove

Impegnativa e lunga ma con paesaggi molto aerei questa escursione che sale dall’Hotel Felycita (1348 s.l.m.) fino alla cima del Monte Bove Sud (2170 s.l.m.) passando per il Monte Bove Nord (2113 s.l.m.).

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La Partenza dell’anello dal bosco sotto l’Hotel Felycita – Photo Credit Matteo Mazzoni

Itinerario del Monte Bove

L’itinerario parte da Ussita (Frontignano) e dopo gli eventi sismici del 2016 parte del percorso è soggetto a ordinanza di chiusura. Il tratto dal Monte Cornaccione al Monte Bove Nord per il M, Bove Sud è invece percorribile. Consiglio di seguire il sentiero del Parco E8 .

 

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Il Cristo delle Nevi sopra Frontignano, da qui in poi il sentiero scende nel canalone fino ad arrivare al punto di partenza dell’anello – Photo Credit Matteo Mazzoni

 

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Il sentiero che sale della valle del Bove – Photo Credit Matteo Mazzoni

 

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La vecchia funivia dismessa sul Monte Bove Sud – Photo Credit Matteo Mazzoni

 

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La Vallle del Bove dall’alto – Photo Credit Matteo Mazzoni

 

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Scenario spettacolare – Photo Credit Matteo Mazzoni

Tempo di percorrenza

Il tempo di percorrenza dell’anello è di circa 6 ore.

 

Quando percorrere l’anello del Monte Bove

Il mio consiglio su questa escursione è di farla al tramonto con rientro in notturna, non si sa mai che si possa incontrare un bel camoscio appenninico (reintrodotti solo da qualche anno).

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La cresta del Monte Bove al tramonto – Photo Credit Matteo Mazzoni

 

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Un camoscio sul Monte Bove – Photo Credit Matteo Mazzoni

 

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Verso il Bove sud in compagnia della luna – Photo Credit Matteo Mazzoni

 

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La stazione sciistica – Photo Credit Matteo Mazzoni

 

 

5. Da Foce al Lago di Pilato

Questa è un’escursione davvero impegnativa, quella che dall’abitato di Foce, 945 s.l.m., sale ripida fino al leggendario Lago di Pilato a 1940 s.l.m.

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L’ingresso del paese di Foce da dove parte il sentiero che porta al Lago di Pilato – Photo Credit Matteo Mazzoni

Per conoscere i vari itinerari per arrivare al Lago di Pilato ti consiglio di leggere il lago di Pilato tra leggenda e pura meraviglia.

 

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Capita di frequente vedere questa sorta di Geyser artificiali, vengono aperte delle tubature per evitare che l’acqua si ghiacci al loro interno – Photo Credit Matteo Mazzoni

 

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L’ingresso del bosco – Photo Credit Matteo Mazzoni

Tempi di percorrenza

I tempi di percorrenza sono di circa 3.30 ore per la salita e di 2.30 ore per la discesa. Non è però un percorso da prendere alla leggera.

Il sentiero che sale fino al Lago di Pilato – Photo Credit Matteo Mazzoni

 

Il sentiero che porta verso il Lago – Photo Credit Matteo Mazzoni

 

Al cospetto del Gran Gendarme in un paesaggio
che ricorda le Dolomiti – Photo Credit Matteo Mazzoni

Le 3 ore abbondanti di salita si sentono tutte soprattutto nella prima parte quando si sale dal bosco. Poi una volta usciti il sentiero perde di ripidità ma l’arrivo è ancora molto lontano.

Il lago di Pilato bisogna guadagnarselo!

Il Lago di Pilato – Photo Credit Matteo Mazzoni

Quando andare al Lago di Pilato

Il periodo più bello a mio parere è quello di fine Maggio inizio Giugno ovvero quello del “disgelo”, quando il famoso lago si sveglia dal lungo letargo invernale che lo ha visto sommerso dalla neve.

Il Lago di Pilato al disgelo – Photo Credit Matteo Mazzoni

In questa fase i colori del ghiaccio che si scioglie regalano un’immagine fantastica di questo luogo. Nel periodo invernale prima di intraprendere il percorso è necessario sincerarsi della copertura nevosa sia lungo il sentiero che in quota perché potrebbero verificarsi slavine.

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Il Lago di Pilato a distanza di un anno esatto e all’incirca allo stesso orario. Nel 2017 completamente asciutto per via dell’anno particolarmente siccitoso invece nel 2018 si è tornati alla normalità con il lago che ha retto per tutto l’anno. – Photo Credit Matteo Mazzoni

Qui si può chiamare “il lago” perché appena si scioglie tutta la neve che lo ricopre si può vedere un unico bacino mentre avvicinandosi al periodo estivo si separa in due diventando “i laghi”. Importante ricorda che è assolutamente vietato avvicinarsi all’acqua e alle sponde del lago onde evitare di schiacciare le uova del suo minuscolo abitante, un piccolo crostaceo unico al mondo chiamato Chirocefalo del Marchesoni. 

Il Lago di Pilato in Estate – Photo Credit Matteo Mazzoni

Ringrazio infinitamente Matteo Mazzoni che con le sue meravigliose immagini e i suoi racconti ci ha permesso di scoprire questi luoghi magici e incantati!

Mappa del Parco Nazionale dei Monti Sibillini

Prima di partire per le tue avventure sui Monti Azzurri ti consiglio di procurarti una cartina dei sentieri e naturalmente equipaggiarti dell’attrezzatura necessaria in base alla difficoltà del percorso.

Se vuoi essere accompagnato nella tua escursione da una guida preparata ti consiglio di consultare l’elenco delle Guide del Parco 

I Monti Sibillini e le sue delizie

A questi meravigliosi itinerari aggiungo ancora un consiglio speciale per te.
I Monti Sibillini non sono solo panorami e monti meravigliosi, ma sono profumi, sapori e prodotti tipici di una bontà infinita.
Prima di lasciare queste zone passa fermarti a degustare i piatti tipici in qualche osteria, passa a trovare qualche produttore locale, ascolta le loro storie, degusta e suoi prodotti e portati a casa un po’ di questi Monti Azzurri.

Cosa acquistare nei Sibillini?

Salumi e formaggi e in particolare il gustosissimo salame morbido che prende il nome di ciauscolo. Il ciauscolo è la “nutella dei Sibillini”, delizioso per ogni merenda!
Legumi, distillati e liquori (da non perdere il Varnelli e l’Amaro Sibilla), miele e tartufi.
Aiutiamo le aziende di questo territorio, i prodotti tipici dei Sibillini sono i souvenir più apprezzati del mondo!
Se vuoi fare un tuffo nei sapori e profumi dei Monti Sibillini leggi anche Le vie dei Sibillini
formaggio sagra marche

Turismo responsabile e consapevole

Un turismo responsabile, consapevole, che ponga attenzione ed interesse sulle terre attraversate e sulla loro gente è quello promosso anche da Itaca il festival del turismo responsabile che proprio nei Monti Sibillini ha fatto tappa nel 2019 con camminate, convegni e tante riflessioni attorno al tema della “Restanza”.
Una riflessione collettiva e aperta, una riscoperta di memorie e tradizioni, un prendersi per mano e guardare con il sorriso verso nuovi orizzonti. La restanza non è un pigro e inconsapevole stare fermi, un attendere muti e rassegnati. restanza indica un movimento, una tensione, un’attenzione.
Restanza richiede pienezza di essere, scelta, passione, consapevolezza.
Restanza è un mettersi in viaggio camminando…
A volte serve fare un passo indietro per ritrovarsi e riappropriarsi di quello che si è lasciato alle spalle, prendersi per mano ed incamminarsi insieme verso nuovi sentieri.
Tornate tra i Sibillini scoprirete luoghi semplicemente meravigliosi come la sua gente.

I Sibillini Photo Credit Gianluca Storani

Ecco una lista in base al territorio delle aziende presenti Aziende Agricole dei Monti Sibillini

Mucche al pascolo nei Sibillini – Photo di Cinzia Mariani

 

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Per saperne di più

Visita il sito ufficiale del Parco dei Monti Sibillini www.sibillini.net

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