“E che pensieri immensi,
Che dolci sogni mi spirò la vista
Di quel lontano mar, quei monti azzurri,
Che di qua scopro, e che varcare un giorno
Io mi pensava, arcani mondi, arcana
Felicità fingendo al viver mio!”Giacomo Leopardi

Lago di Pilato Photo Credit Enzo Torelli

Il Santuario di Macereto

Eremo di San Leonardo – Photo Credit Giuliano Betti

La Louders dei Sibillini

Il Giardino delle Farfalle

Le piane di Castelluccio di Norcia

La cresta della Sibilla – Photo Credit Matteo Mazzoni
Per raccontarteli ho scelto di lasciare parlare un ragazzo speciale che la montagna la porta nel cuore. Matteo Mazzoni conosce ogni angolo dei Sibillini e ogni giorno per lui è quello giusto per percorrere i suoi sentieri.

Al cospetto della Regina…la Sibilla – Photo Credit Matteo Mazzoni
Ho chiesto a Matteo di raccontare a parole sue e attraverso i suoi scatti gli itinerari classici dei Monti Sibillini.
E’ così che è nato questo articolo che vuole essere un invito a te, mio caro lettore, a scoprire questi itinerari se ancora non li conosci e, se per caso li hai percorsi già, a calpestarli ancora una, due…infinite volte per scoprirne angoli ancora più belli e differenti in ogni stagione e in ogni momento della giornata.

Meraviglioso panorama dal Monte Vettore – Photo Credit Matteo Mazzoni
Per i meno esperti e per chi la montagna la conosce poco consiglio di non avventurarsi in solidaria, ma di partecipare alle escursioni organizzate dove guide esperte potranno guidare i vostri passi.
Prima di portarti in questo angolo di paradiso mi permetto di fare qualche raccomandazione.
Turismo Lento e Responsabile
Raccomandazione per percorrere i sentieri dei Monti Sibillini
I Monti Sibillini sono luoghi sono così belli e magici che rimangono nel cuore di ogni viaggiatore, abbiatene cura, attraversateli in maniera lenta, responsabile e solidale.
Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini è pronto ad accogliere i visitatori.
Oltre l’80% dei sentieri è fruibile e costantemente viene aggiornata la mappa dei percorsi escursionistici e la viabilità stradale. Prima di partite ti consiglio di consultare la mappa che documenta la reale fruibilità dei percorsi escursionistici e della viabilità stradale (http://www.sibillini.net/il_parco/gps/mappaSisma.jpg).
Se non conosci i sentieri, affidati a guide esperte per vivere ad meglio ogni angolo dei Sibillini.
Ma andiamo subito a scoprire i grandi 5 classici dei Sibillini.

La gola dell’Infernaccio – Photo Credit Matteo Mazzoni
5 escursioni da fare sui Monti Sibillini
1. Dall’Orrido dell’Infernaccio all’Eremo di San Leonardo
Semplice ma spettacolare escursione quella che dalla Gola dell’Infernaccio (900 s.l.m) sale fino all’Eremo di San Leonardo (1150 s.l.m).

Il Bosco di Faggi che porta all’Eremo – Photo Credit Matteo Mazzoni

Il cielo sopra il bosco dei Faggi – Photo Credit Matteo Mazzoni

La cascata nascosta – Photo Credit Matteo Mazzoni

Il torrente – Photo Credit Matteo Mazzoni
Durata dell’escursione
Il tempo di percorrenza è di 1.30 ore circa, la salita fino all’Eremo 1 ora, la discesa sempre per lo stesso sentiero dell’andata.

Il sentiero che porta all’Eremo di San Leonardo – Photo Credit Matteo Mazzoni
Quando visitare l’Eremo di San Leonardo?
Bellissimo in ogni periodo ma sconsigliato in Inverno per via delle frequenti valanghe che cadono nella gola. Invece in Primavera c’è il verde acceso dei faggeti, in Estate c’è il piacevole fresco della Gola, in Autunno c’è il periodo più bello con la faggeta dell’Eremo che si colora di rosso.

L’Eremo durante le 4 stagioni – Photo Credit Matteo Mazzoni

L’Eremo di San Leonardo – Photo Credit Matteo Mazzoni
Leggi anche L’Eremo di San Leonardo e Padre Pietro il muratore di Dio
2. Da Forca di Presta alla cima del Monte Vettore
Questo è un percorso molto battuto e ben segnalato, un vero e proprio classico!

La salita in notturna in compagnia delle stelle regala emozioni straordinarie – Photo Credit Matteo Mazzoni
Itinerario Monte Vettore
Si parte dal valico di Forca di Presta (1550 m) per poi salire una lunga camminata fino alla vetta più alta dei Monti Sibillini (2476 m).

Il rifugio Tito Zilioli che si trova a 2/3 del percorso in un panorama notturno – Photo Credit Matteo Mazzoni

La Cima del Monte Vettore con la sua particolare croce storta dal vento e dalle intemperie – Photo Credit Matteo Mazzoni
Quando arrivare in Cima del Monte Vettore
Il consiglio è quello di percorrere questo itinerario nel periodo estivo nelle prime ore della giornata per godersi questo spettacolo unico.

Nelle giornate più limpide, dalla vetta si riescono a scorgere i monti Velebit della Croazia – Photo Credit Matteo Mazzoni
Tempi di percorrenza
Il tempo di percorrenza è di circa 3 ore la salita e 2.30 per la discesa. (il sentiero per la salita e la discesa è lo stesso). Il dislivello di 900 metri è impegnativo ma l’arrivo in vetta è qualcosa di spettacolare!

Il Passo delle Ciaule dove si trova il rifugio Tito Zilioli che divide il Monte Redentore con il Monte Vettore – Photo Credit Matteo Mazzoni

Castelluccio con il Pian Grande sommerso dalla nebbia mattutina – Photo Credit Matteo Mazzoni

Forca di Presta, punto di partenza e di arrivo – Photo Credit Matteo Mazzoni
3. Al cospetto della Regina – Monte Sibilla
Il Monte Sibilla da sempre avvolto in un’aura di leggenda e di mistero, vi si intrecciano leggende, storie e realtà e questo luogo rimane uno dei più magici delle nostre Marche.

La cresta della Sibilla raggiungibile in circa 30 minuti di salita da dietro il rifugio Sibilla – Photo Credit Matteo Mazzoni

La piccola ferratina che porta alla cima – Photo Credit Matteo Mazzoni
Escursione verso il Monte Sibilla
Si parte dal rifugio Sibilla (1540 s.l.m) per salire fino alla vetta del Monte Sibilla (2173 s.l.m).
600 m di dislivello quasi tutti sul primo tratto, ma una volta in cresta il panorama è di quelli che lasciano senza fiato.

La Cima particolarmente panoramica a 2173 m.s.l – Photo Credit Matteo Mazzoni

In cima alla Sibilla – Photo Credit Matteo Mazzoni
Tempo di percorrenza
Il tempo di percorrenza dell’anello è di circa 4.30 ore, 2 ore e 30 la salita e 2 ore circa la discesa.

Il tramonto dalla cima con il sole che scende dietro il Monte Bove – Photo Credit Matteo Mazzoni

Escursione in notturna – Photo Credit Matteo Mazzoni

Luna e stelle accompagnano il cammino – Photo Credit Matteo Mazzoni

La costa marchigiana che si accende in una notte estiva – Photo Credit Matteo Mazzoni

La Via Lattea in cresta- Photo Credit Matteo Mazzoni
Quando andare al Monte Sibilla
Il mio consiglio su questa escursione è di farla al tramonto per sognare sotto un cielo stellato.

Un meraviglioso cielo stellato – Photo Credit Matteo Mazzoni
4. L’Anello del Monte Bove
Impegnativa e lunga ma con paesaggi molto aerei questa escursione che sale dall’Hotel Felycita (1348 s.l.m.) fino alla cima del Monte Bove Sud (2170 s.l.m.) passando per il Monte Bove Nord (2113 s.l.m.).

La Partenza dell’anello dal bosco sotto l’Hotel Felycita – Photo Credit Matteo Mazzoni
Itinerario del Monte Bove
L’itinerario parte da Ussita (Frontignano) e dopo gli eventi sismici del 2016 parte del percorso è soggetto a ordinanza di chiusura. Il tratto dal Monte Cornaccione al Monte Bove Nord per il M, Bove Sud è invece percorribile. Consiglio di seguire il sentiero del Parco E8 .

Il Cristo delle Nevi sopra Frontignano, da qui in poi il sentiero scende nel canalone fino ad arrivare al punto di partenza dell’anello – Photo Credit Matteo Mazzoni

Il sentiero che sale della valle del Bove – Photo Credit Matteo Mazzoni

La vecchia funivia dismessa sul Monte Bove Sud – Photo Credit Matteo Mazzoni

La Vallle del Bove dall’alto – Photo Credit Matteo Mazzoni

Scenario spettacolare – Photo Credit Matteo Mazzoni
Tempo di percorrenza
Il tempo di percorrenza dell’anello è di circa 6 ore.
Quando percorrere l’anello del Monte Bove
Il mio consiglio su questa escursione è di farla al tramonto con rientro in notturna, non si sa mai che si possa incontrare un bel camoscio appenninico (reintrodotti solo da qualche anno).

La cresta del Monte Bove al tramonto – Photo Credit Matteo Mazzoni

Un camoscio sul Monte Bove – Photo Credit Matteo Mazzoni

Verso il Bove sud in compagnia della luna – Photo Credit Matteo Mazzoni

La stazione sciistica – Photo Credit Matteo Mazzoni
5. Da Foce al Lago di Pilato
Questa è un’escursione davvero impegnativa, quella che dall’abitato di Foce, 945 s.l.m., sale ripida fino al leggendario Lago di Pilato a 1940 s.l.m.

L’ingresso del paese di Foce da dove parte il sentiero che porta al Lago di Pilato – Photo Credit Matteo Mazzoni
Per conoscere i vari itinerari per arrivare al Lago di Pilato ti consiglio di leggere il lago di Pilato tra leggenda e pura meraviglia.

Capita di frequente vedere questa sorta di Geyser artificiali, vengono aperte delle tubature per evitare che l’acqua si ghiacci al loro interno – Photo Credit Matteo Mazzoni

L’ingresso del bosco – Photo Credit Matteo Mazzoni
Tempi di percorrenza
I tempi di percorrenza sono di circa 3.30 ore per la salita e di 2.30 ore per la discesa. Non è però un percorso da prendere alla leggera.

Il sentiero che sale fino al Lago di Pilato – Photo Credit Matteo Mazzoni

Il sentiero che porta verso il Lago – Photo Credit Matteo Mazzoni

Al cospetto del Gran Gendarme in un paesaggio
che ricorda le Dolomiti – Photo Credit Matteo Mazzoni
Le 3 ore abbondanti di salita si sentono tutte soprattutto nella prima parte quando si sale dal bosco. Poi una volta usciti il sentiero perde di ripidità ma l’arrivo è ancora molto lontano.
Il lago di Pilato bisogna guadagnarselo!

Il Lago di Pilato – Photo Credit Matteo Mazzoni
Quando andare al Lago di Pilato
Il periodo più bello a mio parere è quello di fine Maggio inizio Giugno ovvero quello del “disgelo”, quando il famoso lago si sveglia dal lungo letargo invernale che lo ha visto sommerso dalla neve.

Il Lago di Pilato al disgelo – Photo Credit Matteo Mazzoni
In questa fase i colori del ghiaccio che si scioglie regalano un’immagine fantastica di questo luogo. Nel periodo invernale prima di intraprendere il percorso è necessario sincerarsi della copertura nevosa sia lungo il sentiero che in quota perché potrebbero verificarsi slavine.

Il Lago di Pilato a distanza di un anno esatto e all’incirca allo stesso orario. Nel 2017 completamente asciutto per via dell’anno particolarmente siccitoso invece nel 2018 si è tornati alla normalità con il lago che ha retto per tutto l’anno. – Photo Credit Matteo Mazzoni
Qui si può chiamare “il lago” perché appena si scioglie tutta la neve che lo ricopre si può vedere un unico bacino mentre avvicinandosi al periodo estivo si separa in due diventando “i laghi”. Importante ricorda che è assolutamente vietato avvicinarsi all’acqua e alle sponde del lago onde evitare di schiacciare le uova del suo minuscolo abitante, un piccolo crostaceo unico al mondo chiamato Chirocefalo del Marchesoni.

Il Lago di Pilato in Estate – Photo Credit Matteo Mazzoni
Ringrazio infinitamente Matteo Mazzoni che con le sue meravigliose immagini e i suoi racconti ci ha permesso di scoprire questi luoghi magici e incantati!
Mappa del Parco Nazionale dei Monti Sibillini
Prima di partire per le tue avventure sui Monti Azzurri ti consiglio di procurarti una cartina dei sentieri e naturalmente equipaggiarti dell’attrezzatura necessaria in base alla difficoltà del percorso.
Se vuoi essere accompagnato nella tua escursione da una guida preparata ti consiglio di consultare l’elenco delle Guide del Parco
I Monti Sibillini e le sue delizie

Cosa acquistare nei Sibillini?

Turismo responsabile e consapevole

I Sibillini Photo Credit Gianluca Storani

Mucche al pascolo nei Sibillini – Photo di Cinzia Mariani
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Per saperne di più
Visita il sito ufficiale del Parco dei Monti Sibillini www.sibillini.net
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